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Moretto Antonella
26 Maggio 2025Formazione che trasforma: i risultati dell’Executive MBA a un anno dalla graduation
General Management
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Moretto Antonella
26 Maggio 2025General Management
Quali sono gli impatti reali di un Executive MBA sulla carriera di chi lo frequenta? POLIMI Graduate School of Management ha deciso di rispondere a questa domanda analizzando i dati occupazionali degli alumni EMBA diplomati nel 2023, appena un anno dopo la conclusione del programma. I risultati non solo confermano l’efficacia del percorso, ma tracciano un quadro di profonda trasformazione professionale.
Ne abbiamo parlato con la Prof.ssa Antonella Moretto, Associate Dean for Open Programs, per comprendere le dinamiche di cambiamento, le motivazioni dei partecipanti e le leve su cui la scuola intende continuare a investire per generare impatto positivo, duraturo e misurabile.
Perché le persone si iscrivono a un Executive MBA?
Le motivazioni sono varie, ma quasi tutte riconducibili al desiderio di dare una svolta alla propria carriera. C’è chi vuole cambiare completamente settore usando l’EMBA per acquisire nuove competenze e costruire un network. Ma ci sono anche i profili più tecnici che desiderano ruoli più strategici e manageriali, quindi, non sono alla ricerca di know-how specialistico, ma piuttosto di strumenti per diventare leader completi. Poi ci sono gli imprenditori e i dirigenti già affermati che vedono nell’Executive MBA una leva per affrontare nuove sfide, soprattutto in chiave sostenibile e internazionale. Infine, per alcuni è un vero “passaporto”: un titolo che apre porte, anche in contesti dove non è formalmente richiesto ma è visto come segnale di mindset e preparazione.
Guardando a questi dati, quali trova siano più significativi e perché?
Tre dati sono particolarmente significativi. Innanzitutto, l’84% degli alumni ha registrato un importante avanzamento professionale entro un anno dal diploma. Questo dato, che supera quello delle medie internazionali solitamente calcolate nell’arco di tre anni, è un segnale forte che l’Executive MBA è ancora oggi un potente acceleratore di carriera, anche in un mercato del lavoro ancora instabile.
Da tenere in considerazione anche la qualità di questo avanzamento. Entro i primi 12 mesi, infatti, abbiamo assistito a una transizione concreta verso posizioni più strategiche - i ruoli executive e C-level, per esempio, hanno visto un incremento dal 20% al 33%. Pur trattandosi di un obiettivo spesso implicito quando si sceglie di frequentare un EMBA, non è affatto scontato raggiungerlo, sia per la complessità della sfida, sia per il semplice fatto che più si sale nella piramide aziendale, meno sono le posizioni disponibili.
Infine, un altro indicatore da non sottovalutare è il tipo di progresso che si è fatto. Non dobbiamo dare per scontato, infatti, che si tratti necessariamente di cambiare azienda. Sì, il 55% ha cambiato impresa, ma c’è anche un 45% di alumni che è cresciuto all’interno della propria. E questo non a fronte di una sponsorizzazione economica da parte dell’azienda - nel 2021, anche per l’incertezza causata dalla pandemia, solo il 15% degli EMBA era finanziato dalle imprese - ma grazie al riconoscimento interno del valore acquisito.
L’EMBA, insomma, genera una trasformazione visibile non solo al partecipante, ma anche a chi lavora quotidianamente con lui o lei.
Quindi, i dati dell’EMBA 2021 confermano un trend di crescita?
Assolutamente sì. Come abbiamo visto, il dato di crescita professionale è salito all’84%, contro l’82% dell’anno precedente. Si tratta di avanzamenti trasversali, ma vediamo una crescita marcata in marketing e vendite. Il settore farmaceutico resta molto recettivo, così come l’energy & gas, mentre la consulenza è più attrattiva per profili MBA che EMBA.
Abbiamo anche osservato una crescita nella mobilità internazionale, che oggi coinvolge circa il 14% dei partecipanti. Non è un risultato scontato, considerando che tre dei nostri quattro programmi EMBA sono erogati in italiano e la maggior parte dei partecipanti ha nazionalità italiana.
Un altro segnale molto forte riguarda l’aumento dei ruoli dirigenziali già a un anno dalla fine del programma. In passato, era più frequente osservare questo tipo di avanzamenti a due o tre anni. Vederli già a 12 mesi è stato sorprendente e conferma l’efficacia trasformativa dell’EMBA.
Sotto il profilo demografico, invece, notiamo che la componente maschile è ancora prevalente, ma i tassi di crescita professionale femminili sono ottimi. Nella loro percentuale, ottengono avanzamenti ancora più significativi. Questo ci incoraggia a continuare a supportare il talento femminile, anche con servizi dedicati.
Perché avete scelto di analizzare i dati a un solo anno dalla fine del programma?
Innanzitutto, lo facciamo per verificare che i nostri studenti abbiano raggiunto il ritorno sull’investimento che si aspettavano. In secondo luogo, dal momento che garantiamo un anno extra di supporto alla carriera dopo il diploma, e due anni aggiuntivi di accesso alla nostra Management Academy, osservare cosa succede già dopo 12 mesi ci aiuta a migliorare l’efficacia dei nostri strumenti e a valutare la necessità di ulteriori interventi.
Secondo lei, l’approccio purpose-driven incide sui risultati occupazionali?
Assolutamente. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per trasformare anche i nostri strumenti di placement in veri momenti di allineamento valoriale, e questo aumenta la qualità dei match e la soddisfazione nel ruolo. Lo stesso vale nelle aziende: i nostri alumni portano con sé una leadership più autentica e orientata al senso.
Come intendete migliorare ancora questi risultati?
Sicuramente continuando a lavorare sulle nostre tre leve strategiche. La prima riguarda le connessioni e il networking, sia durante il percorso EMBA che successivamente. Offriamo formazione su come approcciarsi al mercato del lavoro e - anche attraverso una rete alumni in forte crescita che conta oggi oltre 20 club attivi - sviluppiamo attività di networking tailor-made, basate sulle esigenze del singolo.
La seconda leva è l’attenzione alla persona. Offriamo servizi che possono sembrare inusuali per una business school, ma che fanno davvero la differenza: supporto psicologico, assistenza alla genitorialità, e altri strumenti pensati per aiutare chi studia a vivere al meglio il percorso. Se stai bene, puoi concentrarti, imparare e progettare il tuo futuro con maggiore chiarezza.
La terza leva è la formazione continua: anche dopo la fine dell’EMBA, i nostri alumni possono accedere a due anni di formazione extra. Per noi, accompagnare davvero una trasformazione professionale significa esserci anche dopo il “pezzo di carta”.