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03 Dicembre 2025
Leave Your Mark: il ruolo chiave del supervisor nella collaborazione con gli enti non-profit

Leave Your Mark è l’iniziativa di POLIMI Graduate School of Management che ogni anno coinvolge Alumni, Faculty e staff in progetti pro bono a supporto di organizzazioni non-profit. Un’occasione per generare impatto, condividere competenze e costruire una società più equa e inclusiva. In questa intervista, Simona Valdani, Product Manager di POLIMI GSoM, racconta la sua esperienza come supervisor, un ruolo chiave per facilitare la collaborazione tra Alumni e organizzazioni del terzo settore.
Cosa ti ha spinto a partecipare a Leave Your Mark in qualità di supervisor e cosa ti aspettavi da questa esperienza?
Ho deciso di partecipare, per il secondo anno consecutivo, a Leave Your Mark perché ritengo che questo progetto rappresenti un’opportunità concreta per fare la differenza come Business School e generare un impatto reale sugli enti del terzo settore supportati dai nostri Alumni. La mia scelta nasce anche da una predisposizione personale e da un forte interesse verso il mondo non-profit.
Per il progetto Leave Your Mark, ho ricoperto il ruolo di supervisor, contribuendo a facilitare la comunicazione tra ente e Alumni e coordinando l’organizzazione dei lavori.
Quali sono stati i momenti più significativi del tuo coinvolgimento nel progetto e che tipo di impatto hai visto generarsi, sia per l’organizzazione supportata che per i partecipanti?
Mi sono impegnata a essere un “ponte” tra l’ente e gli Alumni, curando l’organizzazione dei meeting e la condivisione dei materiali utili alle attività. Sono, inoltre, stata un punto di riferimento per i nostri Alumni, soprattutto nella fase iniziale, quando è stato necessario approfondire le esigenze dell’ente per definire come meglio strutturare e organizzare il lavoro.
In che modo questa esperienza ha arricchito il tuo percorso professionale e personale?
È stata un’esperienza arricchente sul piano personale, perché mi ha permesso di conoscere una piccola realtà associativa che prima non conoscevo e di entrare in contatto con professionisti appassionati. Dal punto di vista professionale invece, dedicare tempo a un progetto diverso dal solito e mettere a disposizione le mie competenze in contesti nuovi è stato stimolante e gratificante.