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Miragliotta Giovanni

17 Aprile 2025

Intelligenza artificiale, da ChatGPT a DeepSeek: le nuove prospettive e priorità del settore

Artificial Intelligence & Blockchain​

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Miragliotta Giovanni

17 Aprile 2025
Intelligenza artificiale, da ChatGPT a DeepSeek: le nuove prospettive e priorità del settore

Artificial Intelligence & Blockchain​

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il nostro presente e delineando il futuro in modi che fino a pochi anni fa sembravano impossibili da immaginare. Dalla medicina all’energia, dai trasporti alla finanza, l’IA è diventata un elemento cruciale dello sviluppo economico e sociale globale. Ma questa rivoluzione tecnologica è anche al centro di una competizione serrata tra le maggiori potenze mondiali, con implicazioni economiche, strategiche e geopolitiche di portata storica.

Il recente successo di DeepSeek, app sviluppata da una startup cinese, ha scosso il panorama tecnologico internazionale, mettendo in discussione il predominio dell’industria statunitense dell’intelligenza artificiale. In pochi giorni, l’intero settore ha subito ripercussioni economiche e finanziarie senza precedenti, segnando quello che potrebbe essere un punto di svolta nel panorama dell’IA che impone una riflessione profonda, a livello globale, sulle strategie necessarie per rimanere competitivi in un contesto in rapida evoluzione.

Per comprendere meglio il significato di questi cambiamenti, le sfide che comportano e le opportunità che aprono, abbiamo contattato il Professor Giovanni Miragliotta, Direttore del Professional Certificate Artificial Intelligence For Professionals di POLIMI Graduate School of Management, che in questa intervista approfondisce il ruolo dell’IA nella competizione tecnologica globale, il suo impatto economico, nonché le implicazioni etiche e le nuove prospettive che questa rivoluzione sta aprendo per il mondo del lavoro e per la società nel suo complesso.


Professore, il recente successo di DeepSeek ha avuto un impatto notevole nel settore tecnologico statunitense; ci può spiegare il perché?

Il lancio di DeepSeek ha rappresentato un evento unico nel settore dell’intelligenza artificiale. Per anni, gli Stati Uniti hanno dominato l’industria dell’IA grazie a colossi come OpenAI e Nvidia. Oggi, il successo di una startup cinese come DeepSeek dimostra che il baricentro dell’innovazione tecnologica sta cambiando. Il fatto che una società emergente sia riuscita a sviluppare una app quantomeno paragonabile a ChatGPT è un chiaro segnale della crescente competitività nel settore. Quanto successo suggerisce che non basta più avere accesso ai migliori talenti e alle infrastrutture tecnologiche più avanzate: è fondamentale anche adottare strategie di sviluppo innovative e flessibili.


L’avvento di DeepSeek ha avuto un riflesso anche sul mercato economico e azionario.

Proprio così. Le azioni di Nvidia hanno subito un crollo del 16,86% in un solo giorno, con una perdita di capitalizzazione di mercato di ben 589 miliardi di dollari, una delle più grandi mai registrate nella storia della borsa, a dimostrazione di quanto l’industria dell’IA sia ormai cruciale per gli equilibri finanziari globali. Un simile terremoto in borsa evidenzia però un aspetto più profondo: le misure adottate dagli Stati Uniti per contenere la crescita della tecnologia cinese, come le restrizioni all’export di semiconduttori avanzati, non sono riuscite a fermare il progresso delle aziende del Paese nel campo dell’intelligenza artificiale.


In che modo DeepSeek può influenzare i nuovi paradigmi di sviluppo dell’IA?

Vi è una contrapposizione significativa tra DeepSeek e altri modelli di intelligenza artificiale, come ChatGPT. DeepSeek si distingue per la sua capacità di operare con risorse limitate e di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato; i modelli americani, invece, tendono a basarsi su approcci più tradizionali, caratterizzati da investimenti massicci e una scala maggiore. Questa differenza di paradigma non solo mette in discussione il predominio tecnologico degli Stati Uniti, ma suggerisce anche che l’innovazione può emergere da contesti diversi, richiedendo una rivalutazione delle strategie di sviluppo e investimento nel settore dell’IA. La competizione tra questi modelli potrebbe portare a un’evoluzione più rapida e diversificata dell'intelligenza artificiale a livello globale.


In questo scenario, l’IA è chiamata a rispondere a determinate questioni etiche non più rimandabili.

Esatto. L’intelligenza artificiale pone interrogativi etici di grande rilevanza, soprattutto in termini di privacy, sicurezza e trasparenza. Una delle principali preoccupazioni riguarda l’uso improprio dei dati personali. L’automazione avanzata, inoltre, senza misure adeguate volte a garantire una distribuzione equa dei suoi benefici, potrebbe potenzialmente accentuare le disuguaglianze sociali, come sottolineato anche da Kristalina Goergieva, Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale. Per questo motivo, è essenziale che governi, aziende e comunità scientifica lavorino insieme per sviluppare regolamentazioni e linee guida che assicurino un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale, in ogni contesto.


Sin qui abbiamo parlato di sfide: quali sono, invece, le opportunità più promettenti offerte dall’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica capace di trasformare profondamente numerosi settori. Un esempio significativo è la progettazione di centrali nucleari a fusione, dove l’IA viene impiegata per ottimizzare i sistemi e accelerarne lo sviluppo. La cura della persona è un altro campo che sta beneficiando enormemente delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, dalla progettazione e test di nuovi principi farmacologici, per arrivare a diagnosi più accessibili e trattamenti personalizzati che migliorano la qualità delle cure. Anche le infrastrutture intelligenti stanno evolvendo, con città sempre più efficienti, sostenibili e sicure. Il settore dei trasporti, ancora, vede nelle auto autonome una promessa di maggiore sicurezza stradale e mobilità intelligente, mentre le tecnologie di accumulo energetico avanzato stanno aprendo la strada a una più ampia diffusione delle fonti rinnovabili, rendendo il nostro futuro più sostenibile.


L’intelligenza artificiale sta trasformando anche il mondo del lavoro. Quali le principali implicazioni per l’occupazione?

Secondo il World Economic Forum, entro il 2030, le mutevoli tendenze globali della tecnologia, dell’economia, della demografia e della transizione ecologica genereranno 170 milioni nuovi posti di lavoro, mentre 92 milioni saranno trasferiti su altre mansioni. In sintesi, non ci troviamo di fronte a una mera perdita di occupazione, ma piuttosto a una sua profonda trasformazione guidata anche dall’IA e dall’automazione. Parliamo di una transizione che sta avvenendo già ora, e che richiederà un impegno sempre più costante nella formazione e nella riqualificazione delle competenze. Università e istituzioni educative dovranno svolgere un ruolo centrale nel garantire che i lavoratori siano preparati ad affrontare le nuove sfide del mercato.


In tal senso, che ruolo è chiamata a ricoprire la formazione?

La formazione rappresenta il cuore della trasformazione tecnologica, in tutti gli ambiti, anche sul fronte dell’intelligenza artificiale. Perché l’IA possa generare un impatto positivo sulla società è fondamentale formare professionisti non solo con solide competenze tecniche, ma anche con una visione chiara del Purpose legato al suo utilizzo. Questo approccio rappresenta il pilastro anche del nostro Professional Certificate Artificial Intelligence For Professionals, il cui obiettivo principe è formare professionisti in grado di gestire il cambiamento utilizzando l’IA in modo consapevole per creare valore a beneficio non solo del business, ma della collettività nel suo insieme. Investire nella formazione su questi temi e promuovere un’etica dell’innovazione, oggi più che mai, è essenziale per garantire che il progresso tecnologico sia davvero al servizio dell’umanità. Al servizio di tutti, non solo di alcuni.