22 Luglio 2025

Tra innovazione sociale e impatto sistemico: l’evoluzione di Luisa Poisa, dall’EMBA ad Arianna by Care2Impact

Tra innovazione sociale e impatto sistemico: l’evoluzione di Luisa Poisa, dall’EMBA ad Arianna by Care2Impact - POLIMI GSoM

Consapevolezza, trasformazione e purpose: sono questi i cardini del percorso di Luisa Poisa, Alumna dell’International Flex Executive MBA e co-fondatrice – insieme al compagno di EMBA, Marco Vita – di Care2Impact, impresa sociale che ha sviluppato Arianna, una soluzione digitale pensata per semplificare l’accesso ai servizi di welfare per pazienti e caregiver.

In questa intervista, Luisa racconta come l’EMBA abbia rappresentato un punto di svolta nella sua carriera, aiutandola a valorizzare la sua natura multipotenziale e a costruire un nuovo modello professionale, a cavallo tra consulenza strategica e imprenditoria sociale.

Scopri come un’esperienza personale si è trasformata in un progetto ad alto impatto e come l’innovazione possa diventare uno strumento concreto per generare valore umano e sistemico.

Cara Luisa, dopo 20 anni di esperienza nel marketing per grandi aziende del settore beauty & luxury, hai intrapreso un nuovo percorso – come Fractional CMO, startup advisor e, più recentemente, fondatrice di un’impresa. In che modo l’International Flex Executive MBA ti ha supportata in questo cambiamento?

L’EMBA è stato per me un vero acceleratore di consapevolezza e trasformazione. Mi ha dato il respiro mentale di cui avevo bisogno – quel “brain oxygen” fondamentale – per ampliare le prospettive, fare chiarezza tra competenze e aspirazioni, e definire con lucidità un nuovo obiettivo professionale: continuare a crescere con maggiore flessibilità e autonomia, lavorando su progetti ad alto impatto in cui l’innovazione sia al servizio del purpose.

Il master mi ha fornito metodo e struttura, strumenti fondamentali per ripensare il mio ruolo come Fractional CMO e acquisire la self-confidence necessaria a lasciare un percorso lineare e ben tracciato, presentandomi sul mercato in modo autonomo e affrontando sfide e clienti sempre diversi.

Mi ha anche dato il coraggio di intraprendere un’iniziativa completamente nuova per me: lo sviluppo di una soluzione digitale per il welfare. Ma soprattutto, il vero punto di svolta è stato il network: Arianna, la piattaforma, è nata proprio grazie all’incontro con Marco Vita, collega dell’EMBA e oggi mio co-founder. Ci siamo conosciuti durante lo sviluppo del BTP finale, un progetto di quasi sei mesi che ha portato alla validazione e al business plan della sua startup, Laif, software house specializzata in soluzioni AI per le PMI. Senza questo fortunato incontro, probabilmente la mia idea imprenditoriale non avrebbe mai preso forma!

Infine, l’EMBA mi ha aiutata a valorizzare un tratto del mio profilo che avevo sempre faticato a incasellare: l’essere una persona generalista e multipotenziale. Non mi definisco attraverso una singola specializzazione. Mi stimolano le fasi di avvio, le contaminazioni tra settori e la possibilità di costruire da zero. Questo percorso mi ha fornito gli strumenti – e la legittimazione – per trasformare questa attitudine in una leva distintiva e generativa nel mio lavoro di oggi.

Arianna è una piattaforma digitale che sfrutta l’AI per semplificare l’accesso ai servizi di welfare per pazienti e caregiver. In che modo le competenze sviluppate durante l’EMBA ti hanno aiutata in questo progetto?

Arianna nasce da un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita personale e professionale. A metà del percorso EMBA, proprio alla vigilia della F2F week a Zurigo, ho ricevuto una diagnosi di linfoma. Una notizia inattesa, che ha interrotto bruscamente ogni piano e mi ha costretta a confrontarmi con una quotidianità completamente nuova, fatta di visite, terapie, burocrazia e incertezza.

È in quel momento che ho toccato con mano quanto il sistema, per chi si trova in una condizione di fragilità, sia disconnesso, complesso e spesso privo di strumenti semplici e accessibili – sia per i pazienti sia per i caregiver.

Da questa esperienza è nata l’idea di Arianna: una piattaforma digitale multistakeholder pensata per semplificare la gestione quotidiana della malattia, grazie a un Agente Conversazionale che fornisce risposte personalizzate H24 e facilita l’accesso ai servizi sul territorio.

L’EMBA mi ha fornito il linguaggio e gli strumenti per trasformare un’esperienza personale in un progetto strutturato. I moduli su Digital Transformation ed Entrepreneurship sono stati essenziali per passare dall’idea all’azione: capire da dove partire, validare il bisogno, costruire una roadmap. Ancora più importante è stato il confronto con Marco e con il network di docenti e professionisti, che mi ha aiutato a dare forma e concretezza a un’intuizione.

Pur non avendo un background tecnico, oggi riesco a dialogare con il team di sviluppo, comprendere le implicazioni finanziarie e avere una visione d’insieme solida del progetto. E questo, per me, è motivo di grande soddisfazione. Significa sentirmi davvero in grado di contribuire in modo consapevole a qualcosa che ha un impatto reale, in linea con il mio purpose e il mio percorso di crescita.

Guardando al tuo lavoro come Fractional CMO e imprenditrice, quali sono i principi fondamentali per costruire organizzazioni orientate all’impatto positivo e sostenibile?

Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di conoscere da vicino il mondo delle B Corp e delle Società Benefit, e questo mi ha permesso di capire cosa significhi davvero integrare la sostenibilità nella strategia in modo sistemico. Non è semplice: è un lavoro che richiede coerenza e lucidità, perché spesso profitto e impatto non viaggiano perfettamente allineati. Ma proprio in quella tensione può nascere la vera innovazione: nuove soluzioni, nuove relazioni, nuovi modelli organizzativi.

Il cambiamento autentico nasce da un ripensamento profondo dell’impresa. L’impatto deve essere una scelta intenzionale e olistica, che attraversi ogni aspetto dell’organizzazione: dalla governance ai modelli organizzativi, dalla cultura interna ai prodotti, fino alle metriche con cui si misura il successo.

Solo così può diventare un driver motivazionale potente, soprattutto per le giovani generazioni: solo se è reale, autentico, se sentono di farne parte. Solo se, al di là degli statement ispirazionali, l’organizzazione riflette i valori che predica – e li mette in pratica, dando spazio, fiducia e senso alle persone.

Per me, oggi, accompagnare PMI e startup in questo percorso è una responsabilità, e parte integrante del mio lavoro. Credo inoltre che la sfida dei prossimi anni sarà spostare l’attenzione dalle parole ai sistemi, e dall’impatto ambientale – che resta cruciale – a quello sociale: inclusione, accessibilità, equità. Perché fare impresa in modo più giusto non solo è possibile, ma è una direzione concreta e assolutamente necessaria.

22 Luglio 2025

Nessun articolo trovato