19 Marzo 2024

Supply chain manager: le competenze più ricercate nell’industria

In un contesto in cui la competizione è diventata globale, il mercato è influenzato da fenomeni imprevedibili e le richieste dei clienti sono sempre più sfidanti, il ruolo del Supply Chain Manager è una figura chiave e strategica per l’innovazione dei processi e per preservare il posizionamento competitivo  dell’azienda sul mercato. . Per emergere non deve quindi limitarsi a controllare le attività logistiche, ma deve dimostrare competenze specifiche sia operative, nella supervisione delle scorte o nella rimozione degli sprechi, sia più strategiche, ad esempio nella progettazione delle reti distributive o nella cura del portafoglio acquisti. Il suo ruolo va ben oltre la gestione della catena di approvvigionamento dell’azienda e richiede sia competenze operative, legate alla supervisione delle attività di distribuzione e trasporto, sia competenze strategiche, relative alla selezione dei fornitori e alla pianificazione della produzione. 

Cos’è il supply chain management 

Inizialmente il concetto di Supply Chain Management si riferiva solo alla semplice gestione del magazzino e delle scorte, oggi comprende invece tutte le attività di movimentazione che interessano il flusso di un prodotto: dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, passando per la logistica fino alla consegna al cliente finale. Comprende, dunque, la pianificazione e l’esecuzione integrata dei processi necessari per gestire il movimento di materiali e informazioni.

Includendo attività di pianificazione della domanda, approvvigionamento, produzione, gestione e stoccaggio delle scorte, trasporto e restituzione dei prodotti in eccesso o difettosi, ricoprire ruoli di leadership in ambito Supply Chain Management significa lavorare promuovendo la sinergia e l’integrazione fra team diversi, in modo da favorire la comunicazione e la collaborazione nelle varie fasi della catena. Coinvolge acquisti, produzione e distribuzione per migliorare le performance nelle diverse fasi operative e ottenere una visione globale di tutta la catena.

Cosa fa il Supply Chain Manager 

Essere responsabili del funzionamento della catena di Supply Chain significa quindi oggi occuparsi della pianificazione, del controllo e dell’ottimizzazione di tutte le attività necessarie per preparare una catena di produzione e di distribuzione che sia funzionante: dall’approvvigionamento delle materie prime al loro stoccaggio e trasporto fino alla spedizione dei prodotti finiti, passando per il rapporto con i fornitori e la gestione delle giacenze e degli spostamenti della merce. 

L’Osservatorio “Contract Logistics” del Politecnico di Milano calcola che nel 2023 il fatturato della logistica in Italia ha raggiunto i 112 miliardi di euro. Oggi che il ruolo del Supply Chain Manager è più che mai strategico, gli si chiede anche di fornire nuove soluzioni all’azienda che garantiscano la massima efficacia nel miglioramento delle prestazioni e una maggiore penetrazione nel mercato di riferimento. Questo può significare ricollocare alcuni dipendenti per ottimizzare la supply chain, tracciare automaticamente le varie materie prime che servono all’azienda per giungere al prodotto finale, ma anche sfruttare al meglio le opportunità dell’Industry 4.0 e del Service 4.0, guidando gli investimenti in tale direzione. 

Quali sono le competenze di un Supply Chain Manager

La gestione della Supply Chain comporta la necessità di coordinare la produzione, l’acquisto, l’immagazzinamento e la distribuzione di prodotti o servizi in tutte le fasi della catena di fornitura. Per svolgere al meglio queste attività, i Supply Chain Manager devono possedere competenze tecniche e trasversali come:

  • capacità di analisi dei dati, per individuare i percorsi migliori per le spedizioni, identificare le inefficienze e ottimizzare il budget;
  • pianificazione e gestione del rischio, utili a definire i programmi di trasporto, la gestione delle scorte e gli obiettivi di produzione, formulando piani di emergenza;
  • gestione del tempo, per migliorare l’efficienza operativa con ordini e consegne puntuali;
  • capacità di comunicazione, per trasmettere in modo efficace le informazioni a fornitori, venditori, addetti alle spedizioni e al magazzino;
  • capacità di decision making, per prendere decisioni rapide ed efficaci nei rapporti con clienti e fornitori.

I cambiamenti che si sono registrati con la crescita dell’automazione, la diversificazione dei fornitori e le nuove domanda dei consumatori hanno creato la necessità di nuovi talenti e competenze. Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza Korn Ferry, quasi otto dirigenti su dieci cercano risorse da inserire in ambito Supply Chain con suna “mentalità agile”, una competenza che finora non appariva in cima alle richieste per questo settore. I professionisti della supply chain cercano anche più esperti di comunicazione (61%) e persone con esperienza nella costruzione di un team o nella progettazione organizzativa (57%).

Pianificare i processi, gestire le risorse 

Tra le competenze che questa figura deve avere sono imprescindibili quelle tecniche specifiche che gli permettono di assicurare l’efficienza di tutti i passaggi dei processi logistici e produttivi. Questo lo rende in grado in tutte le varie fasi di confrontarsi con gli operatori dei reparti e con i responsabili delle altre business unit per raccogliere feedback e sviluppare dei progetti di ottimizzazione per ciascuna filiera, avvalendosi anche dei principali software gestionali per riconoscere, affrontare e risolvere criticità.    

La capacità di ascolto e le abilità negoziali sono un must per il Supply Chain Manager così come la capacità di accogliere o prevedere i cambiamenti. Tali competenze gli consentono di gestire tutti i collaboratori in modo da permettere all’azienda di esprimere il suo massimo potenziale. Come? Da un lato istruendo e organizzando le risorse perché svolgano al meglio il proprio lavoro, dall’altro rendendo i processi operativi adattabili a eventi imprevisti ed emergenze. Spesso ciò comporta la creazione di team in cui gli specialisti non abbiano per forza ruoli predefiniti, ma mettano a disposizione le proprie competenze in modo flessibile, complementare e sinergico con le altre risorse coinvolte

Favorire l’evoluzione digitale del reparto  

Nell’apprendere come gestire i cambiamenti, non si può ignorare quello che ha maggiormente impattato in tempi recenti sulle modalità di gestione della logistica e sulle attività di magazzino: la digital transformation. Grazie alle piattaforme analitiche è avvenuto un processo di dematerializzazione dei processi di data entry e di reportistica, la pianificazione del budget ora si appoggia a nuovi strumenti di analisi e previsione e le nuove tecnologie hanno migliorato anche le scelte di utilizzo degli spazi e l’ottimizzazione del ciclo di movimentazione delle merci. È del Supply Chain Manager il compito di guidare questa evoluzione digitale della produzione e della logistica dimostrando una piena conoscenza degli strumenti innovativi e allo stesso tempo garantendo la completa interoperabilità con tutte le altre divisioni aziendali. 

 Accanto alle competenze ed una sensibilità in ambito digital che fanno la differenza in un contesto in cui la raccolta e l’analisi dei dati sono attività strategiche per la gestione del business e per l’ottimizzazione dei risultati, emergono anche quelle tecnologiche. Chi ricopre il ruolo di gestore della logistica, per garantire il controllo e l’efficientamento di tutte le fasi della filiera, deve mostrare la capacità di adattarsi a nuove tecnologie in tempi brevi, aprendosi anche all’uso di strumenti di Advanced Analytics e Artificial Intelligence per prendere decisioni. 

Il vero e proprio salto di qualità che oggi un Supply Chain Manager può compiere per essere competitivo nell’industria è sicuramente  legato alle innovazioni più dirompenti degli ultimi decenni: l’Industry 4.0 e il Service 4.0 Dal punto di vista dell’organizzazione e gestione dei processi, è la conoscenza del ’approccio Lean Six Sigma a fare la differenza, metodologia efficace nel migliorare la qualità e il servizio e al contempo ridurre drasticamente i costi. 

Qual è la formazione giusta per diventare un Supply Chain Manager 

Per diventare Supply Chain Manager è necessaria una combinazione di competenze ed esperienza. I manager della Supply Chain di solito hanno una laurea in Economia o Amministrazione Aziendale, con specializzazione in logistica, vendite o gestione della catena di approvvigionamento. Data la crescente complessità delle forniture a livello mondiale e le sfide legate alla sostenibilità, seguire corsi executive di formazione specifica è quindi strategico per mantenere un vantaggio competitivo come professionisti.

Si tratta solitamente di programmi pensati per fornire le conoscenze e gli strumenti manageriali, metodologici e tecnologici necessari per gestire diversi ambiti di lavoro afferenti non solo alla Supply Chain, ma anche alle Operations e allo Smart Manufacturing. Un eccellente Supply Chain Manager deve, infatti, imparare a operare all’interno dei settori della produzione, della vendita e della distribuzione: deve perciò conoscere e padroneggiare le tecnologie utilizzate per snellire queste attività e le nuove modalità di gestione dei processi e organizzazione del lavoro.


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19 Marzo 2024

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